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Le tendenze del lavoro nel 2025

Con la metà del 2024 ormai alle spalle, ci stiamo avvicinando al 2025. Il prossimo anno, il mondo del lavoro continuerà a subire, come ormai sta facendo da tempo, trasformazioni significative, non solo ad opera di innovazioni tecnologiche ma anche di una mentalità più attenta al benessere e alla felicità. Ecco quali sono le tendenza del lavoro nel 2025 da monitorare.

Lavoro Ibrido e Remoto

è ormai da tempo che ci siamo abituati allo smart working. Dalla pandemia del 2020 (alcune compagnie anche in precedenza), sempre più persone e compagnie cercano lavoro full remote. Entro il 2025, i modelli di lavoro ibrido e remoto saranno diventati la pratica standard nella maggior parte delle aziende in cui ciò è possibile, e sarà il lavoro in sede ad apparire strano e obsoleto. Certamente la pandemia di COVID-19 ha accelerato questo processo, ma i lavoratori nel frattempo hanno dimostrato di poter essere produttivi tanto quanto e di più che lavorando dall’ufficio. Il lavoro flessibile e da remoto non solo fa risparmiare all’azienda vari costi (bollette, wi-fi, affitto degli spazi ecc…) ma spesso rende i dipendenti più felici e rilassati e, dunque, più produttivi. Le aziende continuano infatti a investire in infrastrutture e tecnologie che supportano il lavoro da remoto, offrendo così una maggiore flessibilità e un più bilanciato equilibrio tra vita professionale e privata.

Automazione e AI al centro della produttività

Tra le tendenze del mondo del lavoro nel 2025 non si può certo evitare di citare l’intelligenza artificiale. Questa tecnologia, insieme all’automazione dei processi, sta trasformando in modo sempre più radicale tutti gli aspetti del mondo in cui lavoriamo e viviamo. Si auspica che queste tecnologie sostituiranno i compiti ripetitivi e collaboreranno sempre di più con i loro “colleghi” umani, amplificando la loro capacità di risolvere problemi, supportandoli nella presa di decisioni e molto altro. Le competenze digitali saranno, dunque, sempre più importanti, e tutte le aziende dovrebbero pensare di investire in programmi di formazione, alfabetizzazione e riqualificazione per i loro dipendenti.

Benessere dei dipendenti come priorità

Nel 2025, non si potrà più considerare il benessere dei dipendenti come un beneficio accessorio. Si è ormai compreso (o si dovrebbe), infatti, che il benessere, la felicità e la soddisfazione dei dipendenti sono una risorsa imprescindibile perché un’azienda funzioni bene, sia redditizia e rimanga competitiva. Questi aspetti devono, di conseguenza, diventare componente fondamentale della strategia aziendale. è fondamentale che le aziende riconoscano l’importanza della salute psico-fisica dei loro dipendenti e che prevedano, di conseguenza, piani di benessere personalizzati, orari di lavoro flessibili, supporti alla salute mentale e fisica come palestre, convenzioni con professionisti della salute mentale, eccetera.

Google, per esempio, ha già da tempo implementato una serie di programmi e iniziative per supportare il benessere dei propri dipendenti, tra cui sessioni di meditazione e programmi di assistenza psicologica, fornendo un esempio di virtuosità per altre aziende che, si spera, vorranno imitarlo.

Sostenibilità e responsabilità sociale

Sono lontani i tempi in cui era considerato rivoluzionario che un’azienda si dichiarasse “green”. Oggi, infatti, la sostenibilità e la responsabilità sociale aziendale sono imperativi strategici per tutte le aziende, da quelle piccole e piccolissime alle grandi multinazionali. Sia i consumatori che i dipendenti sono diventati più consapevoli riguardo alla sostenibilità economica, sociale e ambientale, e chiedono alle compagnie di adottare pratiche che abbiano un impatto positivo sulle comunità. Ci si aspetta (e spera) dunque, che ciò si traduca in un crescente impegno in questo senso, al fine di ridurre l’impronta di carbonio, promuovere l’economia circolare, migliorare le condizioni di lavoro, rispettare e sostenere l’ambiente naturale, eccetera. Patagonia è un leader in questo settore, con le su einiziative che vanno dalla produzione sostenibile all’attivismo: l’azienda è addirittura arrivata a consigliare di NON comprare i suoi prodotti se se ne hanno già a disposizione (più info qui)

Formazione e apprendimento permanenti

Con il rapido progresso tecnologico, anche le competenze richieste cambiano e crescono in continuazione. Il paradigma, dunque, sta cambiando: non si studia più per poter lavorare, ma si continua a studiare pur lavorando. L’apprendimento continuo è diventata una vera e propria necessità tanto per i lavoratori quanto per le aziende, che se vorranno mantenersi competitivi dovranno promuovere una cultura di innovazione e apprendimento continui e permanenti. Questo accade, ad esempio, offrendo ai dipendenti sempre più risorse da usare per formarsi e sempre più opportunità di sviluppo professionale. Le piattaforme di e-learning e i corsi online sono da tempo fondamentali, e la tecnologia sta facendo passi da gigante anche in questo campo: per esempio, stanno iniziando a spuntare i primi corsi alimentati e personalizzati dall’AI.

Conclusione

Come abbiamo visto dalle tendenze del mondo del lavoro, il 2025 si preannuncia un anno di cambiamenti, miglioramenti ed evoluzioni nel mondo del lavoro. Le aziende (e le persone) che si sapranno adattare a tali cambiamenti e tendenze emergenti si porranno alla testa del mercato e potranno attrarre più business e più talenti. Per prepararsi ad entrare nel 2025, occorrono una pianificazione strategica e una buona dose di amore per il rischio, ma sicuramente ne varrà la pena.

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